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Il Consiglio d’Europa approva il codice di condotta per gli organismi di mediazione

Nel corso dell’assemblea plenaria del Cepej – Commissione per l’efficienza della giustizia del Consiglio d’Europa – svoltasi a Strasburgo nei giorni 3 e 4 dicembre 2018, i rappresentanti dei 47 Stati membri hanno approvato all’unanimità il Codice di condotta europeo per gli organismi di mediazione.

Il Codice è stato redatto dal Gruppo di Lavoro sulla Mediazione del CEPEJ impegnato da oltre due anni nella redazione e nella diffusione di strumenti volti a promuovere l’adozione delle Raccomandazioni e delle Linee guida del Consiglio d’Europa nell’ambito della mediazione civile, familiare, amministrativa e penale. Il documento si divide in 8 punti, dalla qualità dei servizi alla voce trasparenza e comunicazione (nella quale si specifica che gli organismi DEVONO dotarsi di un sito internet costantemente aggiornato che fornisca tutte le informazioni relative ai professionisti, alle procedure, alle tariffe ecc…). Grande attenzione è posta sull’indipendenza e imparzialità dell’organismo e dei singoli mediatori: “gli organismi di mediazione – si legge infatti – devono essere indipendenti e imparziali nei confronti di tutti i litiganti e consulenti legali.” E poi ancora il testo suggerisce degli accorgimenti per evitare ogni commistione impropria: “gli organismi di mediazione non dovrebbero offrire servizi di mediazione insieme ad altri servizi professionali o attività commerciali estranee alla risoluzione delle controversie. Lo staff dell’organismo di mediazione, gli azionisti, i portatori di interessi e i mediatori affiliati – precisa ancora il codice al punto 5 – non possono agire come avvocati, consulenti, formatori o giudici nella stessa controversia o per una delle parti prima della fine della controversia o entro un tempo ragionevole dopo che sia finita.”

Il testo integrale del codice potete consultarlo qui.